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mercoledì 18 marzo 2020

CONCLUSIONI

Per chi non ha molta dimestichezza con i blog vorrei specificare che l'ordine dei post visibili nel blog stesso sono in ordine cronologico a ritroso. 

Quindi l'ultimo post, come questo, si vede nel blog come primo ma basta andare all'indietro nel blog  per leggerlo in modo di ordine temporale corretto (a fine del sito c'è anche scritto post più vecchi, basta anche digitarci sopra per vedere gli articoli precedenti).

Tra l'altro a fine post ci sono le etichette dove, digitando su di esse, sulla parola o frase desiderata  si leggeranno tutti i post in merito. 

Fatta questa premessa dico che da molto tempo non scrivevo su un blog ma è stato un grande piacere, direi un onore, ritornare a questo tipo di scrittura online perché è stato motivato per ricordare e dare il giusto spazio non solo a due persone a me care in quanto parenti stretti ma perché la rievocazione di essi è stata occasione per trasportare il mio e spero anche il vostro animo e mente in un'epoca della  quale non voglio dire sia migliore o peggiore di questa ma sicuramente è stata caratterizzata da tradizioni e valori mancanti nella vita attuale.

Ecco che la figura del tenore Francesco Domenico Costantino ci porta inevitabilmente a considerare il valore dell'arte e della fierezza che il popolo catanzarese deve o dovrebbe avere per tanti uomini e donne che hanno dato nomea alla nostra città, a Catanzaro.

E Vitaliano Costantino è uno dei tanti esempi di come la fede, la forza morale e direi anche in questo caso l'arte abbia vinto sulla malattia. 

Come cristiano non posso, poi,  non richiamare alla mia memoria quello che la Bibbia dice:

1Corinzi 15

54 Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: "La morte è stata sommersa nella vittoria".

55 "O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?".


E' il mio pensiero che, naturalmente, non pretendo debba essere accettato da tutti ma proprio in questo lasso di tempo in cui si sentono continuamente (specialmente in alcune zone di Italia) le sirene delle ambulanze, in cui la caducità della vita è cosi evidente, tutto questo dovrebbe farci riflettere che, per chi crede, con Dio ma sicuramente insieme possiamo convivere in modo solidale ed empatico. 

E anche questa è arte. 

L'arte della vita.